Amico, Ken Griffey Jr. su Game Boy mi riporta. Lo avvia e bam: stai fissando quel classico diamante pixelato, il rumore della folla ronza nel tuo piccolo altoparlante. I controlli sono morti semplici: swing, pitch, corsa. Ma non lasciarti ingannare: immergere una corsa in casa con il liscio swing di Griffey sembra ancora magico, anche adesso.

Ricordo di aver trascorso troppo a lungo nella schermata della formazione, di aver provato a decidere se volevo giocare come Mariners (ovviamente) o di scherzare con qualche altra squadra. Anche il pitching è stranamente soddisfacente: devi inchiodare il contatore giusto o finirai per servire polpette. E sì, l'IA ti punirà per questo.

Non è appariscente per gli standard di oggi, ma c'è qualcosa nel modo in cui cattura il ritmo del baseball: la tensione prima di un tiro, lo scramble per taggare un corridore. Resta ancora se me lo chiedi.